🧠 1. IKEA se ne frega di cosa vogliono i suoi clienti… e tu?
Caro/a freelance,
Ikea se ne frega di cosa vogliono i clienti…
ma tutto sommato non se la passa male!
Mi spiego meglio:
il brand svedese che tutti conosciamo sembra quasi orgoglioso di quanto renda l’esperienza di acquisto il più difficile possibile…
Ecco la tipica esperienza IKEA:
- Decidi (o meglio decidete, perché si va quasi sempre in due) di andare al negozio più vicino a casa… che come minimo è a mezzora dal centro…
- È weekend e il negozio è strapieno di gente…
- il percorso all’interno è obbligatorio e dovete passare per tutte le sezioni della casa…
- quando finalmente trovate ciò che vi piace dovete segnarvi il numero del prodotto e poi riprendere a camminare…
- dopo molto tempo all’interno del negozio, finalmente arrivate alla sezione self-service dove accumulate oggetti perché non sapete quando sarete di nuovo disposti a farvi ore qua dentro…
- arrivate al magazzino e dovete cercare i mobili e caricarli su dei carrelli scomodissimi sperando di non rompere tutto e finalmente andate alle casse…
- usciti dal negozio dovete giocare a tetris per far stare tutto in macchina…
- arrivati finalmente a casa con questi pacchi di cartone… dovrete montarvi le cose da soli, ma per oggi avete fatto abbastanza!
Raccontata così sembra un incubo eppure è proprio questo tipo di esperienza che rende IKEA diversa dagli altri, non la qualità dei suoi prodotti.
Unicità, coinvolgimento del cliente nell’intero processo e un’esperienza che rispecchia i valori del brand.
Come puoi applicare queste strategie alla tua attività da freelance? Come puoi distinguerti dai competitor?
Oggi ti lascio la domanda aperta.
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